Approvato il nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023), in vigore da aprile 2023: le novità su appalto integrato e bandi senza gara.
Il nuovo Codice degli appalti pubblici è realtà; 229 articoli e 36 allegati con un unico obiettivo: semplificare la procedura esistente.
Si è concluso l’iter di approvazione del Codice degli appalti pubblici, il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo “in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”.
L’approvazione è uno step necessario per adempiere agli obblighi del PNRR e ricevere i 19 miliardi di euro chiesti dall’Italia.
La riforma della disciplina degli appalti si basa su tre cardini:
- il “principio del risultato”, quindi favorire l’esecuzione dei contratti con tempestività e con il miglior rapporto qualità-prezzo;
- il “principio della fiducia” tra privati e Pubblica amministrazione verso procedure legittime e trasparenti;
- la salvaguardia del “made in Italy”, tra i criteri di valutazione dell’offerta sono previsti dei meccanismi per tutelare le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi.
In sintesi, le novità più importanti riguardano:
- la creazione di una Banca Dati Nazionale dei contratti pubblici dal primo gennaio 2024;
- le deroghe per i cantieri;
- la liberalizzazione degli appalti sotto soglia;
- l’appalto integrato.
Nuovo codice appalti (D.Lgs. 36/2023): il testo da scaricare e le novità