L’installazione di sistemi anticaduta (le cosiddette linee vita) su ristrutturazioni ed edifici di nuova costruzione è un obbligo riconosciuto in numerose regioni italiane.
Gli utilizzatori di questi sistemi sono i soggetti che, per svolgere la loro attività, devono salire sui tetti e quindi dono esposti al rischio di caduta.
Per la loro sicurezza sono tenuti a richiedere la documentazione delle linee vita prima di accedere alla copertura, verificando che la data dell’ultima revisione effettuata non sia superiore a un anno e controllando al tempo stesso di persona la corrispondenza e l’integrità delle linee vita.
Le attività di base di queste ispezioni sono la pulizia degli ancoraggi, il serraggio dei dadi e il tensionamento del cavo.
Ma ogni quanto si dovrebbe eseguire la revisione periodica delle linee vita?
In seguito all’installazione di una linea vita è fondamentale procedere periodicamente alla revisione del sistema. L’intervento di personale competente è richiesto sempre in seguito al montaggio, prima della messa in servizio del sistema, e successivamente “almeno una volta all’anno se in regolare servizio o prima del riutilizzo se non usate per lunghi periodi” (UNI EN 11158, art. 9.1.6). Si rende inoltre obbligatoria un’ispezione, prima di procedere a un ulteriore uso, in seguito ad un arresto di caduta.
In cosa consiste la revisione?
Il DLGS 81/2008 prevede, tra le misure generali di tutela, l’obbligo di verificare la “regolare manutenzione degli ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alle indicazioni dei fabbricanti” (art. 15, comma 1, lettera z). Impone inoltre l’uso di sistemi e dispositivi che siano conformi alle norme tecniche (art. 115, comma 1). Il responsabile della verifica periodica viene riconosciuto nel datore di lavoro (proprietario dell’immobile o amministratore condominiale) o nel responsabile di cantiere.